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Francia: tra politica interna e politica estera

Parigi si trova a vivere uno dei momenti più delicati degli ultimi anni, divisa tra le elezioni presidenziali che hanno visto la ricandidatura dell’attuale presidente Emmanuel Macron e la guerra con la Russia, scoppiata durante la Presidenza del Consiglio Europeo (mandato che scadrà nel giugno 2022) a carico della Francia.

La campagna elettorale

Dalla lettera aperta a tutti i francesi di Macron, alle uova in testa di Zemmour, la campagna elettorale entra nel vivo in pieno spirito francese: sono 12 i candidati all’ambita carica di Presidente ma tutti gli occhi sono puntati sul presidente in uscita. Non deve essere facile gestire questa potenza europea, appena uscita dalla pandemia (il governo ha annunciato pochi giorni fa la rimozione della mascherina nella maggior parte degli spazi al chiuso), cercare di dialogare con Putin e convincere i francesi a essere rieletto, eppure pure sia proprio quello che stia facendo Macron.

Infatti, il prossimo 10 aprile a Parigi si prospetta una rielezione dell’attuale presidente in un eventuale ballottaggio dove è molto probabile che fronteggi nuovamente la “storica rivale” Marine Le Pen (colei che in caso di vittoria, diverrebbe la prima presidente donna della storia di Francia) e l’ex giornalista francese Eric Zemmour che si candida nelle file dell’estrema destra.

Di Zemmour va detto che negli ultimi mesi hanno fatto molto discutere le sue affermazioni sui bambini affetti da disabilità, motivo per il quale qualche giorno fa un uomo, padre di uno di questi bambini, gli ha rotto un uovo in testa, affermando di agire per conto personale.

Nel frattempo in Russia…

Continuano le telefonate (inconcludenti) tra Putin e Macron, quest’ultimo afferma che il leader del Cremlino non abbia intenzione di fermare la guerra, dal canto suo Putin continua ad accusare Kiev e Zelensky di gravi violazione del diritto internazionale ed umanitario.

Dopo ogni telefonata Macron appare sempre più sfiducioso e indispettito ed un accordo sembra sempre più lontano ed irraggiungibile

Non solo Putin ma anche tutti i leader europei sono alla ricerca di una soluzione, il Presdidente del Consiglio Mario Draghi ha affermato che l’Italia è allineata alle politiche dell’Ue (come ad esempio rendersi meno dipendenti dagli idrocarburi russi).

Secondo Macron “il peggio deve ancora arrivare” e sembra che l’unico modo per verificare che la sua affermazione sia vera sia attendere ulteriori aggiornamenti sulla questione.

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