Si entra nel vivo della campagna elettorale a Parigi: il prossimo 24 aprile i francesi torneranno alle urne, che riveleranno chi sarà il prossimo Presidente francese.
La situazione attuale
Protagonisti di questa sfida elettorale, come nel 2017, sono Emmanuel Macron (il Presidente in uscita, leader del LREM) e Marine Le Pen (leader del RN). Nonostante i numeri della prima tornata elettorale sembrino favorire Macron, che ha ottenuto il 28,3 percento dei voti, nulla è ancora deciso.
Infatti, non è da escludere un capovolgimento del risultato, visto che il fronte di estrema destra è più compatto che mai: Eric Zemmour , eliminato dalla corsa alla presidenza, dopo aver ottenuto il 7,1 percento dei voti ha esortato i suoi sostenitori ad appoggiare Le Pen.
Se vincesse Le Pen
Uno dei cavalli di battaglia di Le Pen è la questione dei flussi migratori: dal bando del velo in pubblico alla rimozione dello ius soli, all’impossibilità di ottenere la cittadinanza francese tramite il matrimonio. Sono state pensate delle misure per rendere quasi impossibile acquisire la cittadinanza francese, al contempo ne sono state proposte altre per cercare di far rimanere più francesi possibili all’interno del paese, con un occhio di riguardo alla fascia più giovane della popolazione.
Da parte del RN è stata espressa la volontà di far uscire Parigi dalla Nato. Una visione ben diversa da quella di Macron: la Francia come la conosciamo oggi potrebbe cambiare molto se Le Pen dovesse vincere, visto e considerato il ruolo che la Francia possiede all’interno dell’ Unione Europea.
Se vincesse Macron
Per quanto riguarda Macron la parole chiave è indipendenza: militare, energetica, alimentare e industriale. Aumento del budget della difesa per quanto riguarda l’ambito militare; impiego del nucleare per l’energia, tagli alle tasse per le imprese e investimenti nei settori più tecnologici, ma anche un aumento delle spese per l’istruzione e la salute ottenute attraverso l’innalzamento dell’età pensionistica.
Per quanto riguarda il fronte migranti, Macron si propone di introdurre l’opzione di rifiutare la domanda d’asilo e una maggiore austerità nel concedere permessi di soggiorno di lunga durata.
Cosa succederà prima del 26 aprile?
Occhi puntati sugli schermi delle TV, perché il prossimo 20 aprile i due candidati avranno un confronto televisivo in diretta mondiale che potrebbe cambiare le sorti per la corsa alle presidenziali